Ernesto Preatoni, imprenditore dall'Egitto alla Russia, come ama definirsi, continua a guardare con interesse all'immenso mercato della Federazione guidata da Vladimir Putin. «Un'incredibile opportunità per l'Italia e l'Europa - ricorda -; soprattutto nel momento in cui, in giugno, l'Ue dovrà decidere sul rinnovo delle sanzioni alla Russia. Il rinnovo o addirittura nuove sanzioni sarebbero un errore in quanto, per l'Europa, rappresenterebbero un autentico boomerang. Ci sono troppi pregiudizi su Mosca. E per fare un favore ad Angela Merkel, l'Italia rischia di perdere un business miliardario».
Preatoni - il quale da anni non ha più attività in Italia («non credo nella crescita della vecchia Europa») e non si fa problemi ad affermare che «io le tasse le pago tutte, nessuna esclusa, nei Paesi dove produco» - continua dunque a vedere la Russia come una sorta di El Dorado. E anche l'Ucraina (dei sette progetti immobiliari-alberghieri che ha in corso nell'area, uno riguarda Kiev). Ma l'iniziativa sulla quale è ora più concentrato, riguarda la realizzazione di un grande albergo a 4 stelle in Siberia, nella capitale Novosibirsk, che con i suoi due milioni di abitanti è la terza maggiore città della Russia. Il Domina hotel, il cui progetto è partito nel 2009, sarà ultimato entro l'anno: occupa una superficie di 17.160 metri quadrati, avrà 218 camere su 11 piani, l'ubicazione nel centro della città, a 30 minuti di auto dall'aeroporto e a 5 dalla stazione ferroviaria. Le tariffe previste: 100 euro a camera, il primo anno, per arrivare successivamente fino a 150 euro. «In Siberia - spiega l'imprenditore milanese - il potenziale di sviluppo è legato soprattutto al business d'affari e al fatto che c'è ancora poca offerta di alberghi rispetto alla densità della popolazione: sono soltanto 800 le camere disponibili in tutta la città».
Il futuro Domina hotel non è destinato a rimanere nella galassia Preatoni. Il piano prevede, a partire dal 2019, una possibile vendita con l'intento, però, di mantenere da parte della famiglia la gestione. Preatoni qualche calcolo lo ha già fatto, ipotizzando un valore dell'albergo intorno a 60 milioni. E, tabelle alla mano, fa qualche esempio: «L'hotel ha comportato 41 milioni di investimenti, per circa la metà tramite un mutuo.
Ipotizzando al primo anno il 55% di riempimento a 100 euro a camera, avremmo un utile di 1,4 milioni e un mutuo di 1,38 milioni. Quindi, chiuderemmo in pari. Dal 2017, però, dopo il mutuo prevediamo utili in crescita, per arrivare a circa 2,6 milioni nel 2019».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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